Il termine pansessuale deriva dall’aggettivo greco πας, πάσα, παν, “tutto” e fa riferimento a uno specifico orientamento sessuale. Anche se pare essere una tendenza lanciata solo negli ultimi decenni, in realtà, la sua origine è da ritrovarsi nel lavoro dello psicanalista Sigmund Freud che per primo usò questa espressione per indicare che il comportamento dell’uomo era motivato dalla sessualità in ogni sua parte.

Normalità e sessualità

Nel corso dei secoli abbiamo assistito a non pochi cambiamenti riguardo il concetto di normalità associato a quello di sessualità secondo cui tutto ciò che discosta dalla maggioranza e dalle convenzioni sociali è atipico, trasgressivo e sinonimo di discrasia. In tal senso e secondo mentalità di matrice eterocentrica nonché genderista, anche la persona pansessuale devia dalla norma: si tratta di persone che sono attratte senza distinzione indipendentemente dal sesso e dal genere della persona. Quindi, una persona pansessuale potrebbe essere attratta da un uomo, una donna, una persona transgender o una persona non di genere (una persona che sceglie di non identificarsi per genere). Questo significa svincolarsi dal tipico binario di genere, a cui siamo stati abituati, formato da uomo-donna.

Attenzione però: non bisogna confondere la pansessualità con la bisessualità. Infatti, mentre la bisessualità comporta l’attrazione emozionale, romantica e sessuale verso entrambi i sessi, quindi verso tutti i generi, con o senza preferenze, nella pansessualità l’attrazione romantica deriva dal modo di essere del partner al di là del sesso o della sua identità di genere.

Pansessualità nel mondo delle celebrità

Negli ultimi anni sono tanti i personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo che hanno fatto coming out rivelando al mondo la loro pansessualità. Tra questi ricordiamo Miley Cyrus, l’attrice diventata famosa per aver interpretato Hannah Montana per la Disney, Megan Fox, l’attore Tom Hardy, Cara Delevingne mentre nel mondo dei fumetti ci sono Loki e Deadpool della Marvel Comics.

Pansessualità in Italia

In Italia, il primo a dare una definizione del termine pansessuale fu lo scrittore e attivista romano del movimento lgbt italiano Mario Mieli che nel 1977 pubblicò “Elementi di Critica Omosessuale“. Può essere considerato un anticipatore delle teorie queer, termine anglosassone che significa ‘strano’, ‘bizzarro’ e che sta a indicare coloro che non rientrano nelle definizioni di normalità convenzionalmente riconosciute. Secondo Mieli la pansessualità è l’orientamento più naturale e la sua proposta, pur rivestendo una notevole importanza, si configura ancora oggi come un’utopia. Il suo invito è quello di far emergere la pansessualità esistente ma sepolta in ognuno di noi perché solo la liberazione dell’eros in tutte le sue forme represse, rimosse, soppresse e abusate può rappresentare l’antidoto di una società, quale è la nostra, fondata sul capitalismo e intrisa di valori sessisti e ormai demodé.

Sono ancora molti i pregiudizi legati al concetto di pansessualità che viene spesso associata alla superficialità dei sentimenti, a uno stile di vita libertino e promiscuo. Uno degli stereotipi  più comuni è quello secondo cui le persone pansessuali siano attratte da chiunque e che siano più inclini all’ infedeltà.