Purtroppo, una delle tematiche che spesso gli studi legali Bologna si trovano ad affrontare riguarda la separazione l’affidamento dei figli minorenni della coppia. È un tema molto controverso, ricco di eccezioni che riguardano i singoli casi. Diventa quindi difficile dare una risposta precisa e univoca, però di seguito si possono avere alcune informazioni generali per avere una prima infarinatura sul tema.

La separazione consensuale

Nel momento in cui i coniugi che intendono separarsi possono decidere di optare per una separazione consensuale, cioè senza l’intervento del tribunale, con gli avvocati, un avvocato unico o anche un mediatore, si trova un accordo su tutti gli aspetti del matrimonio come a chi va la casa e anche come viene affidato il minore.

A chi viene affidato il figlio

Se i coniugi non trovano un accordo tra di loro sull’affidamento del figlio minore, e / o su altri aspetti della separazione, allora si parla di separazione giudiziale. In questo caso, è il giudice del tribunale ad intervenire e prendere una decisione. È importante capire che lo scopo del tribunale e della legge è quello di assicurare la maggiore tutela al figlio minorenne. Per decidere a chi affidare il figlio, si tiene conto anzitutto del benessere morale e materiale del bambino. L’ideale sarebbe l’affidamento congiunto, cioè entrambi i genitori si devono occupare del figlio minorenni, mantenendo un rapporto equilibrato e sereno.

Tipi di affidamento condiviso

Nel caso di affidamento condiviso, detto anche congiunto, si possono avere differenti situazioni: collocamento prevalente, alternato oppure invariato. Quest’ultimo però è molto raro. Il prevalente è il più frequente: il figlio risiede con un genitore, spesso la madre, e il congiunge non collocatario ha diritto di vedere il figlio in certi giorni e orari che vengono definiti dal giudice. L’affidamento alternato prevede che il figlio risiede in determinati giorni dalla madre e in altri dal padre. Rispetto alla precedente, è una situazione meno stabile per il bambino ma garantisce una maggiore equità. Infatti, in questo caso è più facile che il figlio trascorra pari tempo con ambo i genitori.